Più inusuale e curioso che bello e avvincente, più forma che sostanza, ma che importa? Si lascia seguire con piacere, questo conta, si chiama cinema. Del resto non capita tutti i giorni di vedere una commedia italiana ambientata nel Medioevo, con linguaggio creato ad arte.
Ovviamente presenze come quelle di Valerio Mastandrea, contadino disoccupato, o di Alessandro Gassmann, viscido frate che si esprime in “latinorum”, nobilitano il tutto, ma è tutto il cast ad essere azzeccatissimo, dal signorotto Lino Musella al consigliere Giorgio Tirabassi, passando per la consorte del signorotto alle guardie personali, tutti volti giusti al posto giusto. E non era facile, tenuto conto dei costumi d’epoca.
La trama: un signorotto di Serie B prende possesso del suo scalcinato “regno”.
Il Pataffio (2022) – di Francesco Lagi