E qualcuno ricordi per cortesia al regista che lo zio è stato infilzato alla pancia con un paio di lunghe forbici; se ne scordano tutti, zio infilzato per primo.
Le scene involontariamente cult non mancano: tipo quella della mamma che, a mani nude (anzi, a mani legate) sgomina una gang di malintenzionati, oppure quella del cattivone che perde tempo a blaterare anziché sparare o investire la super mamma (ancora lei).
Inutile perdere altro tempo a parlare di un film che gli unici meriti di durare meno di una partita di calcio e di regalare un bel colpo di scena sull’identità del cattivone.
Ora però non vorremmo esagerare con gli elogi. Siamo già andati troppo oltre.
La trama: famiglia invischiata in un giro losco, suo malgrado, durante un trasloco.
End of the road (2022) – di Millicent Shelton