Il film si segue volentieri, ha il suo fascino con facce poco cinematografiche, ma non sempre si concentra sul filone centrale, quello più avvincente e divertente (ad esempio: chissenefrega del rapporto padre-figlio?), ed è un vero peccato.
Manager di un’azienda di televisori, a rischio licenziamento, ha la trovata del secolo: se compri un televisore e l’Argentina non si qualifica per i mondiali, ti restituiamo i soldi e ti tieni la tv. Sembra una giocata sicura, l’Argentina è favoritissima, invece…
Ottima una figura secondaria come quella del cardiologo poco rassicurante, che si prende cura del manager.
A proposito del manager: geniale, nella versione italiana, tradurre il titolo originale di un film di lingua spagnola (Gerente) con un termine inglese (Manager). I titolisti italiani sono sempre un passo avanti, purtroppo.
The manager (El gerente, 2022) – di Ariel Winograd