Film a caso in pillole: La scelta di Sophie

CatturaUn mattone di quasi due ore e mezza, raccontato e montato in modo discutibile, troppo patinato, affrontabile a stento. Un’unica scena degna di nota di pochi minuti, “sprecata”, giocata sbrigativamente e tardivamente.

Stati Uniti post seconda guerra mondiale. Lui e lei, due innamorati che più che innamorati sembrano due rimbambiti, conoscono un bravo giovine e ne diventano amici. Roba a tre? Macché, magari. Così per più di un’ora, che non si capisce a cosa serva. Poi si scopre con un flashback cosa ha dovuto passare lei in un campo di concentramento. Ma nulla di che, purtroppo, rispetto a tanti altri film di genere e a mille storie vere di chi ha vissuto sulla propria pelle l’Olocausto. Poi si viene a sapere che lui non ci sta tanto con la testa, e almeno si capisce perché Kevin Kline recita dall’inizio così sopra le righe (viene voglia di prenderlo a schiaffi). Poi salta fuori che il bravo giovine è innamorato di lei. Dopo più di due ore. Poi altro flashback con la scena degna di nota, struggente nelle intenzioni ma a conti fatti “fredda” e appoggiata lì quasi con fastidio. Poi succede qualcos’altro alla coppia, pure questo immaginiamo di struggente nelle intenzioni. Poi il film finisce, per nostra fortuna.

Inspiegabile l’Oscar a Meryl Streep.

La scelta di Sophie (Sophie’s Choice, 1982) – di Alan J. Pakula

Film a caso in pillole: La scelta di Sophieultima modifica: 2023-03-29T16:43:09+02:00da alexbartoli
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