Uno dovrà morire, recita il tiolo: è facile si tratti dello spettatore.
Ennesimo figlioccio malriuscito di Saw-L’Enigmista: sette persone si risvegliano non si sa come e non si perché in un luogo sconosciuto; hanno un’ora di tempo per decidere chi di loro deve morire.
Nel cast, tutto mediamente brutto e scarso, “spiccano” la moglie dell’imprenditore e dell’hostess, con espressioni di paura e disperazione che…dai, lasciamo stare.
Mistero non ce n’è perché ben presto si scopre chi è stato a mettere in piedi il teatrino e perché; di uccisioni creative, smembramenti, scuoiamenti o crocifissioni manco a parlarne (e “perforami l’esofago” detta da un morituro è una roba che non si può ascoltare). Giusto un paio di colpetti di scena nel finale, nel contesto però di un prodotto impresentabile.
Uno dovrà morire (Uno para morir, 2023) – di Manolo Cardona