Boiata Imperiale o Intrattenimento d’Avanguardia, pur trattandosi di un film di quasi 50 anni fa?
Il filo che divide i due giudizi è sottile, ma se la forma, causa età ed effetti speciali al risparmio, è leggermente più spostata verso la Boiata Imperiale, la sostanza è decisamente più orientata verso l’Intrattenimento d’Avanguardia, addirittura con sottofondo satirico-politico.
L’idea è buonissima: una corsa sulle strade degli Stati Uniti fra 5 campioni di una disciplina che unisce automobilismo a violenza (eliminarsi a vicenda o investire pedoni fa guadagnare punti); si va da David Carradine in versione Frankenstein, tanti sono gli incidenti che ha avuto in carriera, a uno spocchioso Sylvester Stallone non ancora bodybuilder, passando per una improbabile concorrente nazista.
Le uccisioni purtroppo sono malfatte e sbrigative, il sangue è talmente finto da essere di colore rosso fluorescente, ma tenuto conto che il film dura un’ora e un quarto (durata esaltante), una visione non fa certo male.
Anno 2000 – La corsa della morte (Death race 2000, 1975) – di Paul Bartel