E se a tratti può sembrare affrontabile è solo per la presenza di due attori bravi e famosi come Jamie Foxx e Tommy Lee Jones, anche se il personaggio interpretato da Foxx più che un personaggio sembra una macchietta (un avvocato che ostenta superbia e lusso, e che gira in jet privato); cambia nulla che sia tratto da una storia vera e possa corrispondere al reale.
I problemi sono essenzialmente due. Uno: il caso che finisce in tribunale a chi può interessare? Come può avvincere lo spettatore una vicenda che, da profani, pare semplicemente un (pre)contratto non rispettato? Prova ne sia che per rendersi un minimo interessante (pardon: per provare a rendersi un minimo interessante) ha bisogno di spostarsi non tanto sui valori umani e le speculazioni a sfondo razziale (siete ancora svegli?), ma su alcuni inciampi dei due staff legali.
Secondo problema, strettamente legato al primo: per parlare di un caso disinteressante, due ore di durata sono un’eternità.
Disgustoso il buonismo finale tra avvocati avversari.
The burial – Il caso O’Keefe (The burial, 2023) – di Margaret Betts