Come no: un miliardario perde la memoria, mettono la sua foto sul giornale (ecco a voi lo smemorato, chi sarà mai?) e nessuno lo riconosce, a parte una sorella che però sta zitta per questioni di eredità; così una poveraccia può fingere che sia suo marito, portarselo a casa, con la complicità di figlie e amici (e i vicini? Tutti non vedenti?). E poi come no: quando il padre miliardario lo trova e va a riprenderselo, non denuncia la poveraccia rapitrice e non si presenta con le forze dell’ordine, anzi, poco ci manca che la ringrazi pure.
Ok, è una commedia, ma il primo “come no” basta e avanza per diventare un pensiero ossessivo – come può stare in piedi una situazione del genere? – durante la visione del film, che tra l’altro deve fare i conti con un protagonista bruttino e una protagonista non particolarmente simpatica e pettinata come un cocker.
La parte migliore è quella centrale, col miliardario smemorato trasformato in operaio e amorevole padre di famiglia, ma uno non fa in tempo ad abituarsi che arriva il secondo “come no”.
Overboard (2018) – di Bob Fisher e Rob Greenberg