Commediola sufficientemente fastidiosa, infarcita di gag quasi tutte dimenticabili, senza rimpianto.
Marito e moglie, a New York per un colloquio di lavoro, si trovano a dover affrontare una serie di disavventure.
Come si faccia ad arrivare al titolo italiano “Sperduti a Manhattan”, partendo dal titolo originale, che non contiene la parola “Manhattan”, è un affascinante mistero, forse addirittura l’elemento più divertente del film.
Da salvare c’è poco, giusto la riunione dei malati di sesso e il personaggio del direttore d’albergo, che però accetta di farsi ricattare dalla moglie del protagonista senza alcuna prova a suo carico (guizzo di sceneggiatura). Insolitamente insopportabile Steve Martin, che spinge all’eccesso una mimica facciale spesso irritante.
Sperduti a Manhattan (The Out-of-Towners, 1999) – di Sam Weisman
PS: questo post lo trovate anche su https://lxbartoli.wordpress.com/, dove “emigrerò definitivamente a partire dal 1 ottobre.