Rimanere alla larga dall’involontariamente ridicolo non era scontato e il film ci riesce alla grande, ma non accadono così tante cose da giustificare una durata ben superiore a una partita di calcio, con tanto di recupero. Inizio e fine si sarebbero tranquillamente potuti “sforbiciare”, senza inficiare il risultato complessivo, che una visione la merita.
Piacerà tantissimo agli amanti della fantascienza e delle sottotracce filo-gastro-esistenzial-formative. Forse. Agli altri magari un po’ meno.
La terra dei figli (2021) – di Claudio Cupellini