Dal punto di vista del puro intrattenimento drammatico non sarebbe neanche malaccio, ci sono il fascino del West, diverse efferatezze, e i volti riconoscibili di Guy Pearce e Dakota Fanning, ma bisognerebbe riuscire a non ridere di fronte a scene come quella dello sbudellato, agonizzante ma ancora perfettamente lucido, che si ritrova il proprio intestino attorno al collo, a mo’ di sciarpa; oppure come quella in cui l’eroina si auto sub-lussa le spalle per liberarsi dal paletto cui è stata legata.
Stiamo scherzando?
Brimstone (2016) – di Martin Koolhoven