Il quadro è comunque interessante, può essere che parte della mini delusione sia per la netta distinzione che emerge tra l’uomo e l’attore, perché alla fin fine vorresti che Ugo Fantozzi esistesse sul serio. Insomma, “Mostruosamente Villaggio” si guarda ma, per un motivo che non sapremmo definire di preciso, lascia in dote la sensazione di operazione non del tutto riuscita, perlomeno per chi è fan di Villaggio e non è digiuno di notizie e racconti su di lui.
Mostruosamente Villaggio (2024) – di Valeria Parisi