Ma è stato stupro oppure no? Se ne dibatte soprattutto in aula giudiziaria, in una seconda parte troppo lunga e troppo parlata (durata complessiva 130 minuti, uno sproposito), in cui si distingue per inascoltabile teatralità un’accorata difesa della madre dell’accusato. Ma il film si guarda e appassiona il giusto, questo va detto. Non è niente male, specie nelle parti in cui ripropone i punti di vista dei due protagonisti. Piuttosto lascia un po’ interdetti il focus, che inizialmente sembra concentrarsi (anche) su padre e madre dell’accusato, due personaggi celebri che devono fare i conti coi risvolti dell’episodio sui media, filone che poi viene completamente abbandonato, probabilmente per ragioni di tempo.
Sempre sul pezzo i titolisti italiani, che anche col francese dimostrano di saperci fare con la fantasia. Titolo originale: Le cose umane. Titolo italiano: L’accusa.
L’accusa (Les choses humaines, 2021) – di Yvan Attal