Il film è gradevole e si guarda.
Ma la goccia che fa traboccare il vaso è sbagliata. Spieghiamo: Albanese sbrocca perché il venditore ambulante e abusivo (di calze) si mette a vendere e a fare affari proprio davanti al suo negozio (di calze). Qui il razzismo non c’entra: si dovrebbe “tifare” per il venditore abusivo, invece si tifa per il “razzista” Albanese, che ha tutte le ragioni del mondo ad andare fuori di testa.
Menzione d’onore per un personaggio purtroppo secondario: il disabile che approfitta della propria condizione.
Contromano (2018) – di Antonio Albanese