Ma in fondo non è questo il cinema? Non è portarti via da te stesso per la durata del film?
La parte migliore è sicuramente quella centrale, la più lineare, in cui si gioca sull’identità della protagonista (è davvero chi dice di essere?); troppa roba invece nella prima e nell’ultima parte, tra l’altro raccontate con “strappi” temporali. Il regista lo sa e non a caso ogni tanto si ferma, per spiegare da una nuova prospettiva ciò che è accaduto.
Vabbé, insomma, se ve la sentite di rimanere concentrati per due ore e mezza, guardatelo pure. La trama: per indagare su una morte sospetta avvenuta in un manicomio, una detective privata si finge pazza.
Quando Dio imparò a scrivere (Los renglones torcidos de Dios, 2022) – di Oriol Paulo