Ma “Rapina a mano armata” (che poi si chiama “L’uccisione”, già nel 1956 i titolisti italiani davano i numeri) dimostra tutti i suoi anni, basti osservare come muore la donna fatale: le sparano, si tiene una mano al ventre colpito mentre dice qualcosa da tramandare ai posteri, fa espressioni che non si possono guardare, poi finalmente tira le cuoia. Altro cinema.
La storia è quella di una banda di non professionisti che organizza un colpo alle corse dei cavalli. Bello il finale, ma non giocato benissimo e buttato un po’ troppo via, giusto per ricollegarci al discorso del cinema datato.
Rapina a mano armata (The killing, 1956) – di Stanley Kubrick