Visto quanto capiamo di cinema “Povere creature!” vincerà sicuramente l’Oscar 2024 come miglior film, ma del resto dopo aver regalato la statuetta un anno fa all’inguardabile e irritante “Everything everywhere all at once” è tutto valido, l’asticella si è abbassata ad altezza terreno.
Uno scienziato pazzo resuscita una suicida, impiantandole il cervello del bimbo che porta in grembo; per la resuscita è quindi tutto nuovo, deve imparare a camminare, parlare, deve scoprire il mondo. Quando si arriva al sesso, il film ci si butta a capofitto (da ninfomane a prostituta), perché tanto può anche fare il figo e puntare alto coi richiami a Frankenstein e ai gradi dilemmi morali, ma al fascino della messa in scena del torbido è difficile resistere.
Bravissima la protagonista Emma Stone, che quindi non vincerà l’Oscar come migliore attrice.
Povere creature! (Poor things, 2023) – di Yorgos Lanthimos