Film a caso in pillole: Enea

CatturaSolo a tratti piacevole. In alternativa: lampi di bel film nel contesto di una supercazzola (o di cinema autoriale, che per noi è la stessa cosa), certificata dall’ultimissima scena “poetica”.

Teoricamente un film che può contare su Sergio Castellitto, Pietro Castellitto (anche regista) e Benedetta Porcaroli si guarda da solo, tanto è vero che il resto del cast ne risulta offuscato, ma il fatto è che per dare uno scossone allo spettatore c’è bisogno di una scena alla Pulp Fiction (lo splendido episodio del malvivente-filosofo e dei due killer), che arriva dopo circa un’oretta. Fino a quel punto prevale lo smarrimento: ma di che stanno parlando? Cosa vogliono raccontarci? Ok, il protagonista è Enea, giovane della Roma bene che però delinque. Quindi?

Senza contare che, che come spesso accade coi film italiani, c’è quel problemino lì, che non sai mai se sia dovuto all’audio, alla dizione o, nel caso specifico, all’inflessione romanesca: eh? Cosa hai detto? Puoi ripetere più lentamente e scandire meglio le parole?

Accanto a bizzarrie varie (l’amico di Enea fissato con una canzone di Renato Zero, il cuoco che utilizza in modo “creativo” i pesci) trovano spazio dialoghi “culturali”, tipo questo.

Lui: – Io sono libero.

Lei: – Tu sei un handicappato.

Lui: – E’ la stessa cosa.

Emblematico il finale: prima gli anziani genitori che tubano, mentre alle loro spalle e a loro insaputa accade l’irreparabile (altro colpo alla Pulp Fiction), poi la scena di chiusura “alta”, in tutti i sensi.

Tentando uno straccio di riassunto: film ambizioso e supercazzolistico, divisivo ma non da buttare, riuscito nelle scene più materiali e noiosetto in quelle “spirituali”.

Enea (2023) – di Pietro Castellitto

Film a caso in pillole: Eneaultima modifica: 2024-05-22T08:43:45+02:00da alexbartoli
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