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Pallonate su Ebay
“Pallonate” sulla Gazzetta di Reggio
“Pallonate” in contumacia su TeleTricolore
Ieri sera “Pallonate” è comparso su TeleTricolore, nel corso de “La Montagna nel Pallone”, la trasmissione condotta da Morena Colli (grazie) su TeleTricolore. In studio il pontefice del giornalismo sportivo nostrano Giorgio Pregheffi (grazie), ormai ufficialmente voce dei miei scritti, che ha letto alcuni passaggi del mio ultimo libro, migliorandolo. Il terzo grazie è per il regista Mirko Zucchi, che ha completato la marketta mandando in onda la copertina.
Ci scherzo su, come sempre, ma i tre grazie sono sinceri.
Riassumendo: presentazione in contumacia di “Pallonate” – autore assente ingiustificato nonostante l’invito a comparire -, un libretto di 100 pagine che (s)parla di calcio professionistico, in una trasmissione di calcio dilettantistico.
Spettacolo.
Da oggi in vendita “Pallonate”
In ordine di rilevanza.
Costo: 10 euro.
Cos’è: 100 pagine di “massacro” del mondo del calcio professionistico. Titolo: “Pallonate”. Sottotitolo: ” Il calcio professionistico fatto a pezzi. Breve manuale senza illustrazioni e luoghi comuni”.
Com’è: scritto sufficientemente male. Nessuna pretesa didattica, ma qualche riflessione seria nel contesto di una cialtronata spero divertente, a caccia della contraddizioni (e delle boiate) del “magico” Mondo del Pallone.
Per rendere l’idea (due brevi estratti): «L’attaccante bravo a procurarsi il rigore? Solo in uno stadio di calcio la disonestà è ammirata. Nella vita reale una persona brava a procurarsi il portafogli di un anziano, su un autobus, è un ladro».
«Ingiusto ammonire chi si toglie la maglia per esultare: va espulso. Lo sa che togliendosi la maglia verrà ammonito, quindi che problema ha? Cartellino rosso diretto».
Altri argomenti, in ordine sparso: il gergo tecnico, i commentatori visionari, le frasi fatte e i concetti preconfezionati, le genialate di giocatori e allenatori, i 6 secondi del portiere che non vengono mai fischiati (perché?), la trance agonistica, la pittoresca gestione del lutto, il razzismo da stadio e le perversioni, come il tiki taka e il turnover. Insomma, un delirio.
Chi l’ha scritto: io.
Presentazione ufficiale: mai, spero.
Dove si trova: su Amazon, qui: https://www.amazon.it/dp/B0D6RGDRBK?ref_=pe_93986420_774957520
Oppure mi contattate in privato e vi dico quando potete passare a ritirarlo (pagando, meglio specificare) presso l’Edicola Tricolore, Viale Regina Margherita 20, Reggio Emilia.
Si parla ancora (troppo) di “Giornalai santi subito”
Franco Tosi che legge “Giornalai santi subito” è poesia
Stasera ospite su TeleTricolore. Senza un valido motivo
“Giornalai santi subito”, seconda edizione
Chiusa la tragica campagna promozionale di “Forse le nuvole”, un libro che ha venduto poco ed è piaciuto ancora meno, esce oggi la seconda edizione di “Giornalai santi subito”, a quattro anni dalla prima edizione, inspiegabilmente esaurita.
“Giornalai santi subito”, un insieme di tormentoni e sketch andati realmente in scena nella fu edicola all’angolo tra Via Farini e Corso Garibaldi, è appunto “solo” una raccolta di gag. Ma pur essendo il mio libro più sciocco, è tra quelli che ha venduto di più. Sono soddisfazioni.
Nuova di zecca la copertina, mi permetto di dire un po’ più bellina di quella della prima edizione, realizzata dalla mia ex casa editrice. Costa uno sproposito, 13 euro, è lunghissimo per i miei standard (277 pagine), ma può tranquillamente essere letto a puntate e pensando ad altro.
Si può acquistare su Amazon (link qui sotto); in alternativa, contattandomi prima in privato con ragionevole anticipo, posso farvelo trovare all’Edicola Tricolore di Viale Regina Margherita.
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0CSB5PV6L
Film a caso in pillole: Il boemo
Inaffrontabile, con tutto il rispetto del caso visto che si tratta della vita (romanzata?) di uno sconosciuto (per noi) compositore del 1700, tale Josef Myslivecek, detto “Il boemo”, proprio come Zdenek Zeman.
Il fatto è che due ore e un quarto di musica lirica, parrucche e vicende poco interessanti (eccezion fatta per qualche scena libertina) sono un pochino pesantucce, e non basta la comparsata di un Mozart bambino ma già fenomeno per ravvivare la situazione.
Sicuramente colpa nostra che non avevamo alcun valido motivo per avvicinarci a un mondo che non ci interessa, altrettanto sicuramente non eccezionale un film che non ha nessuna valida motivazione per durare così tanto.
Il boemo (2022) – Un film di Petr Václav
Archiviata la botta di megalomania
Ieri sera su Mikroradio Web Radio, ospite della trasmissione Jungleland With Friends.
Una botta di megalomania di due ore – con tanto di discutibile scaletta musicale scelta dal sottoscritto -, per fortuna intervallata dalle chiacchiere da bar con lo speaker Luca Parmiggiani, che pubblicamente ringrazio.
Qui la puntata intera:
https://soundcloud.com/user-219917809/jungleland-alex-bartoli-28-novembre-2023?ref=facebook&p=a&c=0&si=790710871c904f289286f4aef4fca2ca&utm_source=facebook&utm_medium=post&utm_campaign=social_sharing
Stasera in radio, sempre e solo se vi va. Poi mai più. Promesso.
Martedì sera…in radio, se vi va
In radio
Film a caso in pillole: The black demon
Uno squalo gigantesco, anzi, un megalodonte estinto (ultimamente va molto di moda), mandato da un dio pagano per “protestare” contro le malefatte umane contro la natura e, in particolare, contro una piattaforma petrolifera sfruttata oltre il lecito dai potenti. Aspettate prima di iniziare a ridere: il megalodonte inviato dagli dei è in grado di far vedere cose al morituro di turno (e anche di abbattere a capocciate una piattaforma petrolifera). Diciamo che è un manipolatore mentale ittico dotato di forza bruta.
In pratica trattasi di horror etico-ecologista con un protagonista, il “black demon” del titolo, che si vede poco e male (è più presente sulla locandina che nel film), e ammazza alla stessa maniera, poco e male.
Benissimo. Serviva.
The black demon (2023) – di Adrian Grünberg
Episodio surreale nella disastrosa campagna promozionale di “Forse le nuvole”
Marketta in una trasmissione calcistica
Prosegue a vele spiegate la disastrosa campagna promozionale di “Forse le nuvole”
Prosegue a vele spiegate la disastrosa campagna promozionale di “Forse le nuvole”. Dopo una presentazione per pochi intimi, il mancato ingresso nella finale del Premio Letterario Ovidio, ecco una bella “stroncatura” in risposta alla recensione positiva, di qualche giorno fa, della professoressa Daniela Bergonzoni.
La stroncatura è firmata ma, su richiesta, non riporto nome e cognome. Diciamo che si chiama Mario e che non ci conosciamo personalmente: “La recensione della professoressa Bergonzoni ha suscitato la mia curiosità, tanto da indurmi a leggere “Forse le nuvole” con aspettative probabilmente eccessive, ma purtroppo rimaste deluse. Se è vero che lo stile è disinvolto e spontaneo, per quanto mi riguarda è anche vero che risulta poco accattivante.
E quell’antieroe (il protagonista/io narrante) che possiede una garbata ironia, non ha suscitato in me particolare simpatia/empatia, perché quella stessa ironia con cui tratteggia il mondo in cui vive e che lo circonda, risulta troppo sprezzante.
Ho trovato lento in certi punti il ritmo narrativo, probabilmente perché giocato sulla visione monocorde del narratore, unico attore della scena, senza che ci siano interazioni realistiche tra i personaggi. Una visione distorta del mondo, probabilmente voluta, incentrata sul malessere esistenziale. Proprio in questo senso ho trovato il libro troppo autoreferenziale”.