Il film non è affatto male, anzi, il suo sporco lavoro di intrattenere e creare tensione lo fa, dura poco e nella sua semplicità è geniale, ma una Boiata (B rigorosamente maiuscola) bella grossa c’è, e in più il finale è disgustosamente mieloso.
Partiamo dalla genialità: l’idea non è nuova, ma la semplicità paga. Il thriller in pratica è Naomi Watts, che mentre fa jogging, armata di telefonino in un bosco, viene a sapere di un attentato alla scuola del figlio…che in realtà potrebbe essere l’attentatore. Si susseguono ovviamente milioni di telefonate fatte e ricevute, a caccia della verità, mentre cerca di raggiungere la scuola.
E veniamo alla Boiata: ok, lei è lontana sia da casa che da scuola – quando apprende la notizia – e in più si fa male alla caviglia. Ma quanto c.zzo ci mette a uscire da quel bosco? Dai su, nemmeno la foresta maledetta di The Blair Witch Project…
Inutile ma tutto sommato sensato il cambio di titolo italiano (Corsa contro il tempo), rispetto all’originale (L’ora disperata); i titolisti nostrani hanno fatto di molto peggio.
Corsa contro il tempo (The desperate hour, 2022) – di Phillip Noyce