Non si può certo dire che sia un brutto film, anzi, ma si può aggiungere che avrebbe potuto esserlo molto di più, se avesse giocato sul dubbio.
Il fatto è che si conoscono sia assassino che modus operandi, dubbi non ce ne sono; di conseguenza la tensione non può certo alzarsi più di tanto e di colpi di scena manco a parlarne.
Se si rimane lì due ore, in attesa del già noto, è merito della qualità (ma due lampadine in più sembrava brutto accenderle? La fotografia in penombra stanca), con un assassino talmente azzeccato che solo vedendolo per strada ti verrebbe voglia di arrestarlo, così, a priori.
La trama: i casi sono due: o l’infermiere con la faccia da serial killer porta sfiga o nei reparti in cui lavora muore un po’ troppa gente.
Bravissimi Eddie Redmayne e Jessica Chastain, pessimi i latitanti titolisti italiani, ormai proni di fronte alla lingua inglese.
The good nurse (2022) – di Tobias Lindholm