Una ragazzina, capace di manipolare le persone guardandole negli occhi, fugge da un manicomio. Ma qui il film, anziché iniziare, dovrebbe finire: se la ragazzina riesce a manipolare le persone, come ha fatto a finire in una cella d’isolamento con una camicia di forza?
Ma proseguiamo pure: una ballerina di night decide di sfruttarla per rapinare gente. E dove vanno a rapinare? Ai bancomat, a volto scoperto, per farsi inquadrare bene dalle telecamere e agevolare il compito della polizia.
Può bastare, vero, possiamo fermarci qui?
Non bastasse, dura più di una partita di calcio e ha una colonna sonora irritante, una roba a metà strada fra musica da ristorante cinese e night di terz’ordine a fine serata.
Del resto cosa puoi pretendere da un film con un orribile titolo del genere?
Mona Lisa and the blood moon (2021) – di Ana Lily Amirpour