Non male, ma sostanzialmente impresentabile.
Il fatto è che questo film si piace, così si sente legittimato a raccontare senza seguire l’ordine temporale (che fastidio) e, cosa più grave, senza preoccuparsi di fornire qualche indispensabile spiegazione. Oltre a piacersi “Jezabel” è furbino, e per farti rimanere lì fino alla fine immerge le mani nell’erotico-peccaminoso (gruppo di quattro amici – tre ragazze e un ragazzo – che si trastulla abitualmente in gruppo) e nell’erotico-depravato (i quattro amici che fanno servizietti orali ai bimbi), pur sottraendo i dettagli più spinti alla vista. Senza sesso si rimarrebbe lo stesso fino ai titoli di coda davanti allo schermo? Difficile.
Una ragazza del gruppetto libertino muore. La colpa ricade su un professore. Ma probabilmente non è così, si scoprirà anni dopo.
Problema uno: come fanno a far ricadere la colpa sul professore? Che prove concrete ci sono a suo carico? Problema due: la morta ha sicuramente addosso tracce di una persona che non è il professore. Non stiamo parlando di dettagli.
Ecco, se ci spiegano queste due cosette, magari modifichiamo il giudizio. Altrimenti siamo costretti a dire che il film ha bravi attori e una storia potenzialmente avvincente, ma non sta in piedi.
Bello il finale.
Jezabel (2022) – di Hernán Jabes