Carino, forse addirittura bello.
Certo, non è semplice non pensare a “L’attimo fuggente” (l’idea di base è la stessa), ma Radical una visione la merita comunque, a prescindere dall’assonanza col celebre predecessore: storia di un insegnante rivoluzionario in un contesto di bassifondi messicani, dove gli studenti hanno ben altri problemi che prendere un bel voto, da chi deve occuparsi della famiglia a chi sogna di entrare a far parte di una gang di malavitosi.
Il film copre l’ampio spettro che va dalla commedia al dramma. E alla fine volendo ci scappa pure una lacrima.
Azzeccati il protagonista e il direttore, che hanno la faccia “giusta”; ma diversi studenti, in quanto a bravura attoriale, gli tengono testa.
Radical (2023) – di Christopher Zalla