Sufficiente o poco più, nonostante una storia potenzialmente da filmone.
Agenti della polizia belga uccidono accidentalmente un soldato nazista; da lì, come è facile immaginare, iniziano segreti, sospetti, retate e vendette degli occupanti. Carne al fuoco ce n’è parecchia. I problemi sono essenzialmente due: il film anziché concentrarsi sui due agenti (magari portandoli al limite di stress e bugie) allarga il cerchio alla resistenza; il cast non è abbastanza bravo da lasciare il segno. Ma come detto è solo in parte responsabilità sua, è l’abbandono del binario principale a far sembrare il tutto un po’ troppo lungo, anche se in quanto a durata siamo (non di molto) nei canoni della decenza.
L’aria che si respira è quella da occasione sprecata.
Wil (2023) – di Tim Mielants