Film a caso in pillole: Lubo

Cattura160 minuti, impossibile non partire, purtroppo, da qui. Se preferite due ore e quaranta. Un crimine contro lo spettatore.

La storia è bella, il film è ben fatto, il protagonista è bravo e il regista ha uno sguardo non banale sul proprio personaggio principale, ma… 160 minuti? Davvero non si poteva tagliare? Noi ce l’abbiamo fatta a vederlo tutto, ma ovviamente solo a puntate.

Vigilia della seconda guerra mondiale. Con la scusa del richiamo alle armi, gli portano via i figli e gli ammazzano la moglie. Lui, un nomade, non esita a delinquere per tentare di ritrovare i figli.

Il protagonista è un antieroe, prima vittima di un crimine ma poi criminale a sua volta, eppure il regista lo tratta “bene” e il fatto che sia un film di denuncia (contro la pulizia etnica) c’entra solo in parte, c’è la volontà di mettere in crisi il giudizio dello spettatore con l’empatia (missione riuscita). Anche il binario narrativo è “strano”, la vicenda a un certo punto pare dimenticarsi della ricerca dei figli per concentrarsi sui nuovi affetti. Tutti elementi positivi, intendiamoci, assieme all’attore protagonista Franz Rogowski, la versione più giovane e tedesca di Joaquin Phoenix, costretto tra l’altro a recitare buona parte del film in italiano.

Lubo (2023) – di Giorgio Diritti

Film a caso in pillole: Luboultima modifica: 2024-03-22T11:16:34+01:00da alexbartoli
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog.
I campi obbligatori sono contrassegnati *