Se la prende con calma, ma alla fine arriva a segno.
Un’ora così così, da “tutto qui?” e “ma prima o poi succederà qualcosa di tosto?”, poi l’episodio di un militare squilibrato (il sempre inquietante Jesse Plemons, magari il nome vi dirà poco, ma se fate una ricerca su internet la sua faccia la riconoscerete subito) e il film finalmente decolla, per arrivare a un finale per certi versi “entusiasmante”, perfettamente in linea col carattere dei personaggi che emerge poco per volta.
Negli Stati Uniti dilaniati da una guerra civile che si combatte per strada, quattro fotoreporter vanno a caccia del Presidente per mettere a segno uno scoop. Si parla di guerra, ma anche e soprattutto di etica e di animo umano.
Ottima la durata (100 minuti), bravissima una “sfatta” e disillusa Kirsten Dunst.
Civil war (2024) – di Alex Garland