Prima di tutto: una volta tanto che i sempre creativi titolisti italiani dovevano intervenire, per rendere meno respingente “The ministry of ungentlemanly warfare” (a chi mai potrebbe venire in mente di avvicinarsi a un film con un titolo del genere?), hanno pensato bene di fregarsene.
“The ministry eccetera eccetera” è carino, elegante e ben girato, reso cool da personaggi tutti d’un pezzo con la battuta sempre pronta, una colonna sonora che offre il suo meglio nella parte strumentale e una quantità soddisfacente di uccisioni ed esplosioni, ma ha un problema di base: “Bastardi senza gloria” esiste già, e da un pezzo. Così si fatica a comprendere il significato di un’operazione del genere nel 2024, visto l’illustre predecessore, tra l’altro migliore sotto qualsiasi punto di vista.
Poco importa che all’inizio e alla fine il regista ci ricordi che “The ministry eccetera eccetera” è tratto da una storia vera, l’idea di base è la stessa di “Bastardi”, ovvero un manipolo di eroi borderline a caccia di nazisti.
Ribadiamo: si può guardare, tranquillamente. Il guaio è che mentre lo guardi pensi a “Bastardi senza gloria”.