Film a caso in pillole: Il gusto delle cose

CatturaInaffrontabile (per un’ora e mezzo).

Ma ancora una volta non badate a noi, che di cinema grazie al cielo non capiamo nulla: “Il gusto delle cose”, che poi in realtà si intitola “La passione di Dodin Bouffant” (titolo originale molto più pertinente di quello italiano), è un filmissimo, premiato a Cannes (regia) e in altri Festival cinematografici.

Bravi i due protagonisti (Juliette Binoche e Benoit Magimel), splendidi costumi e colori, elegante la regia, insomma, tecnica ed estetica non sono in discussione, ma il fatto è che il film ha bisogno, dopo un’ora e mezzo, di un accadimento fuori cucina (la cucina è il fulcro) per svoltare e catturare l’attenzione degli spettatori normali.

Brutalizzando ma nemmeno troppo: due chef (li chiamiamo chef per semplificare, siamo sul finire del 1800), compagni nella vita, cucinano. E mangiano. E cucinano. E mangiano. Tra un piatto e l’altro parlano della loro storia.

Ora, va bene tutto, benissimo i parallelismi tra amore e cucina e dedizione, soprattutto di lui nei confronti di lei, va benissimo tutto ciò che non abbiamo capito e che non ci interessa capire. Ma sono perlomeno un’ora e mezzo, fino al già citato accadimento che rende il film “normale”, di gente che cucina, mangia e parla, con grande attenzione della telecamera alla preparazione dei cibi.

Arrivare un pochino prima alla svolta pareva brutto?

Il gusto delle cose (La passion de Dodin Bouffant, 2023) – di Trần Anh Hùng

Film a caso in pillole: Il gusto delle coseultima modifica: 2024-06-23T15:37:31+02:00da alexbartoli
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