Truffatore (investimenti fasulli) esce di galera e prende casa dove possono riconoscerlo, fra gente truffata da lui. Già qui potremmo fermarci, giusto? Proseguiamo: un tizio lo riconosce e vuole menarlo, il truffatore si difende così bene che lo uccide (e nasconde il cadavere). Poi un altro tizio lo riconosce e vuole menarlo, ma il truffatore si difende così bene che lo uccide (e nasconde il cadavere, e due). Poi un altro tizio ancora lo riconosce e vuole menarlo, ma il truffatore si difende così bene che lo uccide (e nasconde il cadavere, e tre). E’ una commedia? No, non è una commedia, quindi possiamo fermarci qui.
Si concentrasse sul primo delitto (la polizia lo tiene d’occhio e lui deve stare attento a non commettere passi falsi), senza aggiungerne altri, potrebbe persino risultare interessante, il film esteticamente non è male e il protagonista è credibile, ma così no, non è proponibile; così come non sono proponibili una durata eccessiva e un finale-supercazzola che rimescola le carte.
Chiusura inevitabile sul titolo: non conosciamo una sola parola di turco, ma siamo pronti a scommettere che il titolo originale (Boğa boğa) nulla abbia a che fare con la fantasiosa versione italiana “La stretta del passato”.
La stretta del passato (Boğa boğa, 2023) – di Onur Saylak