L’inizio è devastante (quasi 5 minuti di titoli, in sottofondo una vocina irritante che canta una canzone irritante) e la durata solo a citarla mette freddo (2 ore e 35 minuti!), ma per qualche strano fenomeno soprannaturale il film si può guardare. Non possiamo garantire sul fatto che sia affrontabile tutto in una volta, noi non ce la siamo sentita e lo abbiamo visto a puntate, ma il carisma della protagonista Cate Blanchett aiuta parecchio a rimanere lì.
Storia di una direttrice d’orchestra, fondamentalmente un essere spregevole, e della sua caduta, personale e professionale.
Il film perde ritmo sul più bello (magari è solo stanchezza da visione prolungata), ma è indubbio il fascino che esercita l’ambientazione classica (nel senso di musica classica).
Incredibile lo 0 su 6 ai premi Oscar, che però testimonia si tratti di un film da vedere (una volta sola), tenendo sempre presente l’improponibile vincitore – aspetta che guardo su google come si scrive – Everything eccetera eccetera.
Tár (2022) – di Todd Field