1) Tipo tranquillo che in realtà è un ex agente di qualcosa; 2) Fanno incazzare il tipo tranquillo; 3) Il tipo tranquillo mena tutti.
Abbiamo una stima, almeno provvisoria, dei film d’azione impostati sullo schema 1-2-3 negli ultimi anni? Non iniziano a essere un po’ tantini?
La trama di Beekeeper l’abbiamo appena raccontata. Data la mancanza di originalità (compensata da uccisioni violente di buona fattura e dal carisma di Jason Statham) e l’azzeramento delle aspettative, il film non è neanche malaccio. E’ intrattenimento puro e il suo lo fa, inutile fare i difficili per alcune “scorciatoie” di sceneggiatura, ad esempio l’esplosione nel palazzo pieno di uffici (col rischio di uccidere un sacco di innocenti? Prego?) oppure la facilità con cui il protagonista ottiene nomi e indirizzi, pur essendo fuori ormai dal “giro”.
Da segnalare, nelle fila dei cattivi, la presenza di Jeremy Irons, con l’inequivocabile espressione di chi vorrebbe essere ovunque, tranne che in questo film.
The beekeeper (2024) – di David Ayer