Venti minuti di nulla (pensiero ricorrente dello spettatore: succederà qualcosa a un certo punto?), poi finalmente uno squarcio di luce: durante uno sgombero una poliziotta trova soldi sporchi, se li tiene, e in più scopre gli affari loschi di alcuni colleghi; a questo punto il film riesce a mantenersi interessante per diversi minuti (non sapremmo quantificare), prima di scivolare in una fastidiosa e poco visibile (c’è molto buio) caciara, accompagnata dal sospetto di una simbolico-metaforica discesa negli scantinati e da una performance allarmante della protagonista (cosa sono quelli occhioni sgranati?).
Lo spunto è buono, ripetiamo, e andrebbe sviluppato meglio, ma a conti fatti si tratta di uno dei tanti film che, pur durando poco, pare durare tantissimo. E non è un bel segno.
Assedio (Asedio, 2023) – di Miguel Ángel Vivas