Impresentabile. Ed è un vero peccato, perché non tutto è da buttare e l’idea portante è strepitosa: ragazzina obesa, presa di mira dalle coetanee per le forme abbondanti, si trova nelle condizioni di poterle salvare da un serial killer.
Il problema è che la vicenda ha passaggi talmente illogici e forzati da prendere un’involontaria piega surreale e grottesca: un serial killer che prima di agire si fa vedere da tutti in piscina (o è uno del posto improvvisamente impazzito? Boh, come al solito ci saremo distratti); un serial killer che agisce in pieno giorno, con un furgoncino bianco, in una piccola comunità, senza che nessuno lo noti; ragazzine che scompaiono e genitori solo vagamente e tardivamente preoccupati; una ragazzina che, pur sapendo del pericolo serial killer, va di notte da sola nel bosco a cercare un telefonino…
Il film poi tenta qualcosa di complicatissimo, ovvero avventurarsi nei meandri del rapporto fra ragazzina vessata e assassino, e tra i vari problemi c’è pure quello di un cast dimenticabilissimo (fa eccezione la protagonista, brava), a partire proprio dal serial killer
Bello e sensato il finale splatter, annacquato però da una vicenda che ha già perso per strada credibilità.
Piggy (Cerdita, 2022) – di Carlota Pereda