CatturaTranquillamente perdibile.

In un futuro prossimo ipertecnologico i figli si possono fare in due modi, o in maniera tradizionale o…in un guscio a forma di uovo, progettandoli. Una coppia assortita (lui tecnologica, lui naturista) opta per l’uovo; finiranno per rivedere almeno in parte le rispettive posizioni.

Partiamo dal finale, da zero a zero senza tiri in porta, che è l’unica cosa che potrebbe risollevare le sorti del film e invece lo affossa definitivamente.

Quel che convince meno, a parte le smorfie dell’attrice che interpreta la moglie, è la scelta di un tono a metà strada fra il serio e il faceto, che se da una parte risparmia allo spettatore i pipponi etico moraleggianti su tutto ciò che una vicenda del genere sottende, dall’altro fatica a lasciare traccia, complice il già citato deludente finale (tutto qui?).

Inarrivabili i titolisti italiani. Titolo originale: Generazione guscio. Titolo italiano: Figli dell’intelligenza artificiale. Ok, è più bello il titolo italiano, ma non è un concorso di bellezza.

Figli dell’intelligenza artificiale (The pod generation, 2023) – di Sophie Barthes

ultima modifica: 2024-05-19T19:21:11+02:00da alexbartoli
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