Film a caso in pillole: American murderer

locandinaDi una noia a tratti ingestibile.

Un’ora di poco tendente al nulla, poi il truffatore ricercato dall’FBI commette una rapina con omicidio, in pieno giorno, a favore di telecamera di sorveglianza (accidenti che piano elaborato). E così si torna al poco tendente al nulla, in attesa che il film finisca e cerchi di spiegarci come mai non riescono a prenderlo.

Ad aggravare la situazione un protagonista che, con le sue smorfie, riuscirebbe a far sembrare simpatico persino Jim Carrey. Ok, abbiamo esagerato, Carrey e simpatico nella stessa frase non possono stare, ma era per rendere l’idea. Resta il fatto che il protagonista di questo film è impresentabile.

American murderer (2022) – di Matthew Gentile

Film a caso in pillole: Sharper

 

CatturaSiamo alle solite.

Ah, che filmone sarebbe se rinunciasse a 30-40 minuti di approfondimenti non necessari. Già così è più che passabile, figurarsi se avesse il buon gusto di durare meno di 110 minuti…

Lui e lei si conoscono, lei lo truffa. Primo quarto d’ora. Bene. A questo punto però ben due flashback, per raccontare come e perché lei è diventata una truffatrice, e chi è che la manovra. Qui potete tranquillamente appoggiarci un chissenefrega, perché non è necessario spiegare così tanto e per così tanto tempo. Poi per fortuna il film riprende a raccontare le conseguenza della truffa.

Finale un po’ telefonato, ma apprezzabile.

Sharper (2023) – di Benjamin Caron

Film a caso in pillole: Rischiose abitudini

LocandinaImpresentabile.

Di fatto è un film di truffe senza alcuna truffa messa in scena (geniale), e potremmo fermarci qui.

Madre, figlio e fidanzata del figlio, tutti e tre truffatori (da qui il titolo del film, “I truffatori”, in italiano reinterpretato con un inaccettabile “Rischiose abitudini”); il problema è che la storia, che non dura neanche poco, si concentra sui rapporti fra i tre, lasciando le truffe a flashback o siparietti da avanspettacolo.

Poi ci sarebbe pure da parlare del colpo di pistola, di notte, in un motel, che non sveglia nessuno, o di un morto che nell’ultima scena respira (si vede distintamente la pancia alzarsi e abbassarsi per un paio di volte), ma sicuramente colpa nostra che abbiamo visto male… In ogni caso il giudizio su un film soporifero non cambia.

Rischiose abitudini (The grifters, 1990) – di Stephen Frears

Film a caso in pillole: Rapina a mano armata

19180Dura meno di una partita di calcio, è in bianco e nero, e in più è di sua maestà Stanley Kubrick: parlarne male è impossibile. In bianco e nero pure un musical asiatico risulterebbe sopportabile. Forse.

Ma “Rapina a mano armata” (che poi si chiama “L’uccisione”, già nel 1956 i titolisti italiani davano i numeri) dimostra tutti i suoi anni, basti osservare come muore la donna fatale: le sparano, si tiene una mano al ventre colpito mentre dice qualcosa da tramandare ai posteri, fa espressioni che non si possono guardare, poi finalmente tira le cuoia. Altro cinema.

La storia è quella di una banda di non professionisti che organizza un colpo alle corse dei cavalli. Bello il finale, ma non giocato benissimo e buttato un po’ troppo via, giusto per ricollegarci al discorso del cinema datato.

Rapina a mano armata (The killing, 1956) – di  Stanley Kubrick

Film a caso in pillole: Empire of light

locandinapg3Ah, se durasse qualcosina in meno di 110 minuti, magari rinunciando a qualche momento riflessivo-poetico nell’ultima parte, che filmone sarebbe…

Bel film lo è comunque, va detto, sul lato tecnico è  elegantemente inattaccabile.

Storia di un’improbabile storia d’amore (e di malattia mentale) tra una donna bianca di mezza età bruttarella e un bel giovine nero, nell’Inghilterra di inizio anni ’80 agitata da teppismo razzista. Il tutto in un grande cinema, dove si svolge gran parte della vicenda e dove il regista può dichiarare il suo amore per diverse star e pellicole del passato, a suon di citazioni.

Bravissima Olivia Colman.

Solo una domanda: non sarà un po’ troppo numeroso il personale del cinema?

Empire of light (2022) – di Sam Mendes

Film a caso in pillole: Il conformista

h!il_conformista.cinefactsUno di quei film che non riguarderemmo per alcuna ragione al mondo, non solo perché un po’ troppo lungo, ma che non possiamo definire brutti. Non un capolavoro, piuttosto lo definiremmo un film visivamente affascinante (inquadrature, ambienti, colori). Sul lato della comprensione, ecco… insomma… non è che si capisca proprio tutto tutto e in più il comportamento del protagonista non sempre appare comprensibile, ma del resto si tratta di Bernardo Bertolucci e di cinema d’autore, una tassa noi menti semplici dobbiamo pur pagarla.

La storia: agente dei servizi interni fascisti a Parigi, un po’ in viaggio di nozze e un po’ in missione. Oddio, a grandi linee, come detto non è che abbiamo capito proprio tutto tutto.

Ottimi Jean Luis Trintignant (ma Gastone Moschin non è da meno) e una Stefania Sandrerlli qui all’apice dello splendore.

Il conformista (1970) – di Bernardo Bertolucci

Film a caso in pillole: Sissy

CatturaQuasi guardabile.

Decisamente meglio la prima parte “psicologica” (qualcosa sta per succedere, ma cosa?) che la seconda horror, appesantita oltretutto da un finale che non vuole decidersi ad arrivare (e chiudila ‘sta storia, dai, abbiamo capito).

Il film ha una sua eleganza formale, di questo va dato atto, alla quale purtroppo fa da contraltare uno stucchevole politicamente corretto rappresentato dall’eterogeneo gruppo di giovani protagonisti (etero, omo, bianchi, neri, abili, disabili). Non se ne può più di questa par condicio cinematografica con rappresentanza di ogni tipologia di essere vivente; il discorso ovviamente non è riferito solo a “Sissy”, che parla di due vecchie amiche che si ritrovano alla vigilia del matrimonio di una delle due. Dal passato riemergerà un grosso scheletro nell’armadio.

Sissy (2022) – di Hannah Barlow e Kane Senses

 

Film a caso in pillole:

locandinapg1Cielo, un bel film a basso costo, che emozione. A testimonianza del fatto che prima dei soldi contano le idee, almeno al cinema. Qui l’idea è semplice e resa con un tono teoricamente da commedia, ma che non disdegna puntate nel dramma.

Punk band grossetana ha l’occasione della vita: organizzare concerto di una famosa punk band statunitense e aprire il loro concerto. L’organizzazione procurerà guai seri a tutti.

Non tutto fila liscio sotto il profilo narrativo (ad esempio nella gestione del post furto/atto vandalico), il film ha il grandissimo pregio di essere breve e non voler perdere tempo, ma la sensazione che sia stata tolta qualche scena di troppo in fase di montaggio è più di una sensazione.

Però giù le mani da “Margini”: film da vedere; bravi attori e regista.

Splendida la scena finale.

Margini (2022) – di Niccolò Falsetti

Film a caso in pillole: Death Valley

poster12Superfluo.

Nulla di nuovo sul fronte zombi (et similia), in un film a basso costo che propone effetti speciali appena guardabili e una storia che suona parecchio famigliare (la saga di “Resident Evil”). In realtà non sono zombi, ma mostri creati in provetta; bisogna salvare una dottoressa rimasta intrappolata in laboratorio.

Noia andante fino al finale, che si movimenta un po’ grazie a un colpo di scena che riguarda la dottoressa, ma stiamo davvero parlando di poco, pochissimo.

Death Valley (2021) – di Matthew Ninaber

Film a caso in pillole: La ricetta italiana

CatturaInguardabile.

Pop star cinese, in trasferta a Roma per partecipare a un reality, trova il modo di far parlare di sé inscenando la sua scomparsa, mentre in realtà se la spassa con una ragazza, facendo cose che non si capisce a chi possano interessare. Ovviamente si innamoreranno quindi evviva evviva l’amore e siamo tutti felici ma quanto ci vogliamo bene evviva evviva.

E’ tutto sconcertante: recitazioni sopra le righe, da cartone animato (che sia voluto o no poco importa, in ogni caso scatena l’istinto omicida dello spettatore), riprese da telefilm anni ’80, doppiaggio, colonna sonora, canzoncine della pop star cinese.

Lui è appassionato di Ennio Morricone, suona un pezzo al piano e lei si commuove ripensando a un piatto a base di maiale che le cucinava la madre. Bene, no?

La ricetta italiana (The italian recipe, 2022) – di Zuxin Hou

Film a caso in pillole: Mi ricorda qualcuno

CatturaImpresentabile.

Questo film esiste già, è del 1997 e si intitola “Il matrimonio del mio migliore amico”. Il problema è che “Il matrimonio del mio migliore” al confronto è da Oscar.

Che non si tratti di una nostra semplice sensazione lo testimoniano il titolo italiano severo ma giusto (“Mi ricorda qualcuno”. Sì, un altro film) e il fatto che a un certo punto “Il matrimonio del mio migliore amico” venga espressamente citato. Potrebbe quindi trattarsi di omaggio. Certo, ma il discorso non cambia di una virgola: pura e semplice mancanza di idee, ovvio che ci sono differenze, ma la vicenda è sostanzialmente la stessa e i finali sovrapponibili. Caspita, almeno fallo finire diversamente…

Lui sta per sposarsi. Lei, la sua ex, scopre di esserne ancora innamorata e vorrebbe riprenderselo.

Ad accrescere il fastidio alcune situazioni pecorecce e un politicamente corretto disgustoso: lui è nero ma i genitori che l’hanno adottato bianchi; la futura sposa è nera e grassottella; l’ex è bianca e bruttarella; e via di questo passo. Insopportabile.

Mi ricorda qualcuno (Somebody i used to know, 2023) – di Dave Franco

Film a caso in pillole: Da me o da te

locandinaImproponibile.

Lui e lei sono amicissimi, hanno giaciuto una sola volta, si amano ma non stanno assieme perché…boh…perché…beh, insomma…perché…ecco…perché…cioè… Non si sa, ostacoli non ce ne sono, non stanno insieme solo perché altrimenti il film finirebbe subito (magari).

Perché si mettano assieme bisogna attendere un’ora e quaranta minuti, una durata inconcepibile per una commedia patinata e stereotipata. Impresentabili i due protagonisti: tutta una smorfia e uno sbattere di ciglia lei (Reese Witherspoon), espressivo come Big Jim lui (Ashton Kutcher).

Da me o da te (Your place or mine, 2023) – di Aline Brosh McKenna

Film a caso in pillole: Lupo vichingo

poster10Inguardabile.

Vai a capire che senso possa mai avere, nel 2022, realizzare un film su un lupo mannaro con effetti speciali da festa di carnevale tra amici, una storia come altre mille e una giovane attrice protagonista scarsina (e siamo gentili). Che poi non si tratti di un lupo mannaro classico, ma di una leggenda nordica, o di una roba del genere, nulla cambia, gira e rigira siamo ancora alle pallottole d’argento. Non ci si appassiona, non ci si spaventa, non c’è macelleria degna di tal nome (ordinaria amministrazione sul fronte ematico) e il lupo mannaro…dai su, lasciamo perdere, sembra un simpatico e spelacchiato cane lupo troppo cresciuto.

Lupo vichingo (Vikingulven, 2022) – di Stig Svendsen

Film a caso in pillole: Gli amori di Suzanna Andler

downloadInaffrontabile.

Un’ora e mezza di chiacchiere, in un unico ambiente, e con massimo due attori in scena. Che se almeno i dialoghi rivelassero chissà quali cose sconvolgenti su amore, sesso e rapporto di coppia ok, un senso potrebbe esserci. Ma visto che non è così, perché sfidare la pazienza dello spettatore? Qual è il significato che ci è sfuggito?

Lei ha un amante. Inizio del film. Fine del film.

Bello, ce n’era bisogno di un film così per farci sprecare 90 minuti di vita, grazie.

Gli amori di Suzanna Andler (Suzanna Andler, 2021) – di Benoît Jacquot

Film a caso in pillole: Attrazione letale

CatturaLa media matematica è un 5 e mezzo: 8 per l’idea e 3 per la qualità.

Il titolo italiano invece è semplicemente indecente (“Attrazione letale”); non solo non ha nulla a che spartire con l’originale (“Cosa c’è sotto”), ma non c’entra una mazza col film, che è un curioso mix fra dramma potenzialmente erotico (prima parte) e un thriller (e non solo quello, seconda parte).

La mamma si invaghisce di un giovane fotomodello e ci si fidanza; la giovane figlia non disdegnerebbe farsi dare di cesello dal nuovo patrigno.

I problemi: la mamma e il patrigno tra smorfie e ammiccamenti sono insopportabili, in più il potenziale triangolo amoroso meriterebbe di essere sviluppato e spinto all’estremo; la seconda parte è quella poi a rischio boiata, visto che entrano in scena effetti speciali poco più che casalinghi.

Attrazione letale (What lies below, 2020) – di Braden R. Duemmler

Film a caso in pillole: Gli occhi del diavolo

locandinaImproponibile.

Ennesimo horror non necessario su possessione ed esorcismo, con gente che svolazza a destra e sinistra, e la solita caciara di preghiere e imprecazioni (queste ultime dello spettatore).

C’è qualcosa di nuovo rispetto a mille altri film del genere? No.

Qualche scena particolarmente truculenta da tramandare ai posteri? No.

Quindi?

L’unica cosa più inspiegabile del film è la versione italiana del titolo: che bisogno c’era di trasformare “Preda per il diavolo” in “Gli occhi del diavolo”?

Gli occhi del diavolo (Prey for the devil, 2022) – di Daniel Stamm

Film a caso in pillole: La stranezza

locandinaGuardabilissimo, quasi bellino, a ben vedere più per la forma che non per la sostanza (che c’è, ma è un po’ lenta); in fondo però che importa? Il film si lascia seguire con piacere, tanto basta.

Ficarra e Picone sono due becchini con la passione del teatro; avranno l’occasione di incontrare e conoscere il maestro Luigi Pirandello (Toni Servillo). Ne nascerà una delle opere più celebri di Pirandello.

I colori caldi, i costumi e l’ambientazione d’epoca sono un piacere e contribuiscono non poco a far rimanere davanti allo schermo; ma non perdiamo altro tempo: la rivelazione sono Ficarra e Picone, attori degni di tal nome a tutti gli effetti, bravi al punto di reggere il confronto con un “mostro” di bravura come Servillo (da parte sua bravo a lavorare di sottrazione per agevolare i due comici). Chi se lo aspettava?

La stranezza (2022) – di Roberto Andò