Premessa: non ce la sentiamo di giudicare con gli occhi del 2023 un film del 1960, anche perché non siamo fan del genere (western) e “Stella di fuoco” l’abbiamo scelto solo per la curiosità di vedere Elvis in un ruolo serio.
Quindi andiamo subito al punto: Elvis è bravo e per fortuna canta solo nella prima scena, oltretutto per un motivo giustificato (una festa); diciamo per fortuna perché i film “canterini” non si sopportano. Interpreta un mezzosangue (padre bianco e madre pellerossa), che si trova a dover scegliere da che parte stare in una disputa per i territori. Certo, fa un po’ strano vederlo sempre pettinatissimo e sbarbatissimo nel far west, ma tant’è.
Il film per gli amanti del genere non delude, supportato da un’opportuna durata inferiore a quella di una partita di calcio. La notte resa da un semplice filtro sulla telecamera fa sorridere, ma qui si torna al discorso legato al 1960. Piuttosto si potrebbe chiedere conto della scena in cui un cowboy viene trafitto da tre frecce alla schiena e quando il pellerossa si avvicina per il colpo di grazia, girandolo sul dorso…le tre frecce magicamente scompaiono. In questo caso non è questione di 1960 o 2023.
Stella di fuoco (Flaming star, 1960) – di Don Siegel