C’è anche del buono, intendiamoci (lo spunto iniziale e il cast, ad esempio), ma come si fa a rimanere seri e concentrati? E’ un thriller, se non sei credibile il castello di carte crolla.
Assistente di un famoso scrittore innesca con una denuncia per molestie una spirale di morti. I casi sono due: o lei è pazza. E oltre a essere pazza è anche la persona più sfortunata del mondo, visto che i suoi parenti iniziano a morire come mosche. Oppure lo scrittore è il serial killer più creativo e manipolatore di sempre. E in questo caso si fatica a non pensare “sì, vabbé” ogni volta che spunta un cadavere.
Prefinale difficilmente accettabile; finale con spiegazione pilatesca del mistero, che non cancella i tanti “sì, vabbé” che l’hanno preceduto.
La ira de Dios (2022) – di Sebastián Schindel