Soporifero e fastidioso horror-cult anni ’80.
Più che di un horror-cult, a dire il vero, si tratta di un horror per famiglie, uno sfoggio di effetti speciali all’avanguardia (per gli anni ’80, oggi fanno sorridere), mortificato però dai conti della serva: zero spaventi (voi ce la fate a tremare con un teschione che spunta dall’armadio, le bare caricate a molla che zompano dal sottosuolo o un albero che cerca di ingoiare un bambino?), zero decessi, a parte un canarino, e zero sangue, quindi ovviamente di smembramenti, scuoiamenti, decapitazioni e mutilazioni manco a parlarne. E questo è l’aspetto soporifero.
Quello fastidioso è legato invece alla durata (quasi due ore) e, soprattutto, a urla, lampi e svolazzamenti di oggetti e persone: per il sistema nervoso dello spettatore è una prova di resistenza.
La trama: casa infestata e bimba rapita dai fantasmi, o quello che sono. Naturalmente quando tutta sembra finita la mamma che fa? In attesa di trasferirsi in altra casa mette a letto i bambini, proprio nella stanza in cui avevano messo le tende i fantasmi. Come no.
Poltergeist – Demoniache presenze (Poltergeist, 1982) – di Tobe Hooper