Un delirio lungo un’ora e tre quarti: Godzilla che distrugge mezza Roma a fin di bene, menando un calamaro gigante, poi come un gatto si acciambella a riposare all’interno del Colosseo; diverse piramidi e buona parte di Rio de Janeiro rase al suolo; un lucertolone che sputa ghiaccio liquido comandato e cavalcato da uno scimmione cattivo; una bimba sordomuta che “sente” non-abbiamo-capito-bene-cosa ma forse alla fine contribuisce a salvare il mondo (il “forse” è dovuto al fatto che non siamo riusciti a farci venire la voglia di capire); la sostituzione di un dente rotto a King Kong, al quale viene “rinforzato” pure un avambraccio con un maglio dei Transformers o una roba simile.
Ora: va bene che da un film del genere, fatto quasi tutto al computer, non puoi aspettarti nulla, se non botte da orbi tra mostri (ok, quelle ci sono), ma quando è troppo è troppo, c’è un limite anche alla caciara fine a se stessa…
Godzilla e Kong – Il nuovo impero (Godzilla x Kong – The new empire, 2024) – di Adam Wingard