Fuorviante la presenza dei due Valerii (in ordine d’apparizione Golino e Mastandrea), uno si aspetta chissà che da loro, invece hanno due ruoli brevi e da comprimari. Il giovane protagonista è il bravo e credibile Leon Faun, a quanto pare rapper nella vita reale, nel film impegnato a sopravvivere (e a cercare risposte) in un desolato mondo post apocalittico.
Rimanere alla larga dall’involontariamente ridicolo non era scontato e il film ci riesce alla grande, ma non accadono così tante cose da giustificare una durata ben superiore a una partita di calcio, con tanto di recupero. Inizio e fine si sarebbero tranquillamente potuti “sforbiciare”, senza inficiare il risultato complessivo, che una visione la merita.
Piacerà tantissimo agli amanti della fantascienza e delle sottotracce filo-gastro-esistenzial-formative. Forse. Agli altri magari un po’ meno.
La terra dei figli (2021) – di Claudio Cupellini