Carino, forse addirittura bello, nonostante un’ultima scena simbolica fin che si vuole ma sportivamente inguardabile (è un incontro di tennis o un cartone animato?).
Il pezzo forte del film è la costruzione: il match che i due amici-rivali stanno disputando nasconde parecchi retroscena, come si scoprirà attraverso mille flashback; di mezzo c’è una donna. Però attenzione: pur calato in un contesto sportivo, si tratta di un thriller psicologico, che accompagna lo spettatore a un finale in cui letteralmente tutto può accadere.
Spiazzante la colonna sonora “martellante” in parecchie scene, ma non si può certo dire che sia una brutta trovata, anzi; piuttosto qualcosina ci sarebbe da ridire sulle scene di gioco, alcune spettacolari, altre come detto poco verosimili e troppo dinamiche. Non riusciamo invece a deciderci sui due protagonisti: hanno la faccia da tennisti o da tutto tranne che da tennisti? Sono bravini, ma paiono un po’ “ingessati” e forse qualcosina di meglio si poteva trovare. Nulla da ridire sulla coprotagonista femminile, bella, brava e convincente.
Challengers (2024) – di Luca Guadagnino