Non un granché, nonostante la presenza di Dean Martin, Frank Sinatra e compagnia bella, complici un ritmo non eccelso e un modo di recitare ingessato e datato.
Non aiutano la lunghezza smodata (2 ore) e i primi 50 minuti, utilizzati per la presentazione dei personaggi (con calma, eh, che fretta c’è?).
Il piano della banda è ambizioso ma ben orchestrato: rapinare in contemporanea 5 casinò di Las Vegas alla vigilia del Capodanno. Bello il finale, ma privo di logica ciò che accade poco prima: il colpo riesce, un tizio scopre tutto (tra l’altro è un mezzo parente di un componente della banda) e li ricatta. Loro che fanno? Prendono tempo (ammettono il furto) e cercano di allontanare il bottino con uno stratagemma, per poi andarlo a recuperare in un secondo momento. Ripetiamo: che senso ha? Tanto il tizio lo sa che i soldi li hanno loro ed è pure mezzo parente con uno di loro. Cosa risolverebbero spostando il denaro? Non è dato sapersi.
Nota a margine: titolo originale di questo film del 1960, ovviamente stuprato dai titolisti italiani, è “Ocean’s Eleven”, stesso titolo del più celebre remake del 2001 con George Clooney, Brad Pitt e Matt Damon.
Colpo grosso (Ocean’s eleven, 1960) diretto da Lewis Milestone