Uno di quei film che ti fanno stare bene, perché puoi massacrarlo senza ritegno.
Un tizio va a fare una rapina e si porta appresso il fratello ritardato. Dobbiamo proseguire?
Il ritardato viene arrestato, in carcere lo menano e finisce in ospedale, piantonato. Il fratello sano e latitante lo libera con uno stratagemma ingegnoso: aspetta che il poliziotto di guardia si allontani per rispondere a una telefonata (accidenti che guizzo di sceneggiatura). E’ al sesto piano, ma esce tranquillamente col fratello-detenuto in carrozzina. Dobbiamo proseguire?
Il ritardato in realtà non è il ritardato, perché il fratello sano e latitante sbaglia e si porta via il ricoverato-detenuto sbagliato. Dobbiamo proseguire? No, basta così.
Che se fosse una commedia ok, tutto a posto, ma è un film d’azione “serio”, con non uno ma bensì due registi. Complimenti, bel filmettino.
Good time (2017) – di Ben Safdie e Joshua Safdie