Grigio agente delle tasse improvvisamente sente le voci, anzi, una voce, di una narratrice. E così scopre di essere il personaggio di un romanzo…che sta per morire. Fin qui sarebbe una gran bella idea, la genialata è che l’agente delle tasse è…reale, vive nello stesso mondo della scrittrice, può cercare di arrivare a lei per convincerla a cambiare il finale.
Comme-dramma surreale, inspiegabilmente ignorato dalle candidature Oscar (almeno la sceneggiatura…), con un protagonista azzeccatissimo (Will Ferrell) e un Dustin Hoffman valore aggiunto, seppure in un ruolo secondario (esperto di letteratura), assieme alla scrittrice “sbalestrata” Emma Thompson. Non eccezionale il finale, ma ci si può accontentare, è ugualmente un bel film.
Pessimo il titolo italiano (Vero come la finzione). Vai a capire perché non tradurre pari pari l’originale “Più strano della finzione”.
Vero come la finzione (Stranger than fiction, 2006) – di Marc Forster