Però come al solito non badate a noi, è un filmissimo che ha ricevuto premi e altri ne riceverà, alto, culturale, addirittura con richiami ai cori delle tragedie greche (giusto?).
Storia di un tombarolo con poteri soprannaturali, che “sente” i sepolcri (e già qui…), in un territorio in cui come ti muovi trovi una tomba etrusca non ancora scoperta (e di nuovo: già qui…). Il tombarolo magico, appena uscito di galera, deve vedersela con la sua banda e pure i tormenti d’amore.
Bravo l’introverso protagonista, solo a tratti interessante una vicenda che impiega un tot a farsi capire (almeno per chi non ama leggere dettagliatamente la trama prima della visione) e oltretutto non dura poco, sfondando il muro due ore. Apprezzabili le incursioni nel poetico-soprannaturale. Certo è, però, che il pullulare di tombe non ancora scoperte e il rabdomante dei sepolcri non sono facili da digerire e da accettare.
La chimera (2023) – di Alice Rohrwacher