Solita commediaccia adolescenzial-statunitense infarcita di parolacce e battute su escrementi, pratiche sessuali e fluidi corporali. Qualche sketch divertente c’è, ma mortificato da tutto il resto.
Studente bruttino e impacciato esprime un desiderio e per un giorno si trasforma in un ragazzo belloccio. Va a scuola, dove ovviamente nessuno lo riconosce, ma dove a nessuno viene in mente di chiedergli cosa ci faccia lì (è normale che uno sconosciuto entri in un istituto scolastico?). Del resto nemmeno i genitori per un intero giorno si accorgono della “scomparsa” dello studente bruttino. Ma a livello di (il)logica comunque è nulla, rispetto alla rapina fatta vicino a casa, con una Porsche, da un amico del belloccio, a favore di telecamere. Per non parlare dello stratagemma per evitare l’accusa di rapina: scherziamo?
Imbarazzanti le espressioni dello studente bruttino e della sua bella, che tubano nella scena finale. Imbarazzante pure l’aggiunta italiana (Strafigo per un giorno) al titolo originale (Supercool).
L’unica emozione è riascoltare per ben due volte quel capolavoro dance che è “What is love”.
Supercool: Strafigo per un giorno (Supercool, 2021) – di Teppo Airaksinen