Cosa funziona: la voce fuori campo del bimbo, la fotografia, la storia solo abbozzata fra le due donne, la durata inferiore a una partita di calcio.
Cosa non funziona: tutto il resto, ovvero un dramma con sfumature soprannaturali.
Per salvare suo figlio una donna ricorre a una “stregona”. Non sarà l’unico salvataggio poco ortodosso.
La regista sa il fatto suo, immagini e utilizzo della telecamera sono le cose migliori di un film che, però, ha davvero poco di interessante da raccontare e in più non disdegna l’allontanamento dallo spettatore “semplice”, alzando il tiro con un finale interpretabile.
Domandina delle nostre menti semplici: possibile nessuno capisca cosa sia a scatenare il malessere delle persone? Possibile nessuno intervenga? Sono tutti rintronati in quel paesino?
Distanza di sicurezza (Fever dream, 2021) – di Claudia Llosa