Film a caso in pillole: CODA – I segni del cuore

i-segni-del-cuore-coverPremessa: non avesse vinto l’Oscar, mai ci saremmo sognati di guardare “CODA”, vuoi per la delirante reinterpretazione del titolo italiano (“I segni del cuore”), vuoi per una trama grondante buoni sentimenti e politicamente corretto.

Infatti.

CODA per la vigilia di Natale va benissimo, giusto per variare un po’ la programmazione rispetto a “Zanna Bianca”, “Una poltrona per due” e “The blues brothers”, è un film che si lascia guardare, che rimane distante anni luce da pietismo e retorica, e che propone un paio di momenti “forti” a livello emotivo con molta eleganza. Tanto gentile e inclusivo da rimanere alla larga da colpi bassi (per lo spettatore, e questo è un altro merito), ma pure da rimanere alla larga da qualsiasi tipo di denuncia seria (pure questo può essere considerato un merito, intendiamoci). Le prese in giro degli ignoranti di turno per l’handicap della famiglia protagonista sono il minimo sindacale in un film di questo genere, i toni non sono certo quelli del dramma.

Ma se parliamo di qualità pura e semplice di CODA, estrapolata dall’argomento, stiamo davvero parlando di poco.

Oscar per miglior film? Addirittura? Più l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e per il miglior attore non protagonista? Nientemeno?

Se gli Oscar fossero stati al politicamente corretto e alla simpatia dell’attore non protagonista ok, ma CODA non può mai vincere l’Oscar per il miglior film in gara ci sono “Don’t look up”, “La fiera delle illusioni” e al limite anche il paraculistico “Il potere del cane”.

E qui chiudiamo il cerchio, con la sensazione che l’Academy ancora una volta abbia voluto stupire (gli Oscar assegnati a caso ormai non si contano più) e premiare il politicamente corretto di un film che, per chi non lo sapesse, parla di una 17enne, unica non sordomuta in una famiglia di sordomuti (tali anche nella realtà, non solo nella finzione del film), divisa tra la voglia di seguire le sue aspirazioni e quella di non “abbandonare” la famiglia, per la quale rappresenta il vero legame col mondo esterno. Bravissima la giovane protagonista Emilia Jones, ovviamente nemmeno presa in considerazione per un’Oscar.

Riassumendo: CODA è un bel film? Sì, non è un capolavoro ma si guarda alla grande. CODA merita almeno uno dei tre Oscar vinti? No.

CODA – I segni del cuore (CODA, 2021) – di Sian Heder

 

Film a caso in pillole: CODA – I segni del cuoreultima modifica: 2022-03-30T08:59:32+02:00da alexbartoli
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