Problema comune a tanti film: ha poco di interessante da dire/raccontare, e in più si concede il lusso di durare più di una partita di calcio, anche se di poco, nel caso specifico.
Giovane scrittrice con piccoli sogni di gloria viene assunta da agenzia letteraria per rispondere alle lettere dei fan dello schivo J.D Salinger, l’autore de “Il giovane Holden”. Che poi “Il giovane Holden” non esiste – aperta e chiusa parentesi – visto che il titolo originale dell’opera è “The catcher in the rye”. Cinema o libri c’è poco da fare: i titolisti italiani sono inarrivabili.
Riconosciuta una certa eleganza al film (poco da ridire sulla forma), altro da dire non c’è. Si può tranquillamente non guardare.
Un anno con Salinger (My salinger year) – Un film di Philippe Falardeau